L’infettivologo Matteo Bassetti ha nuovamente avvertito la popolazione circa i pericoli delle nuove varianti influenzali.
Dopo aver avvertito la popolazione circa l’emergenza polmonite, Bassetti si è espresso sul pericolo rappresentato dalle nuove varianti influenzali. Come riportato da Leggo, l’infettivologo ha dichiarato che le varianti dell’influenza sono in grado perfino di sfuggire ai vaccini. Cosa che rende molto più complicato proteggersi dal più classico dei malanni stagionali, anche con il dovuto anticipo. Nonostante ciò, gli esperti ritengono che il vaccino ricopra ancora un ruolo fondamentale, seppur l’infettivologo si sia detto piuttosto critico proprio sul fronte della prevenzione.

Il pericolo influenza avanza
Secondo i dati riportati dal sistema di sorveglianza RespiVirNet, dell’Istituto Superiore della Sanità, dall’inizio della stagione autunnale circa 2,1 milioni di italiani sono stati colpiti da sintomi influenzali. Questi ultimi, tra i numerosi virus in circolazione, sono a tutti gli effetti quelli più frequenti.
L’aumento dei casi sintomatici in maniera così esponenziale, è dovuto alla variante A/H3N2, la quale ha anticipato il suo corso. Basti pensare che, il valore dell’11% di campioni positivi ai virus influenzali, è stato raggiunto con circa 3-4 settimane di anticipo rispetto allo scorso 2024.
Al fronte di questa situazione così problematica, i bambini rientrano tra le fasce più colpite. Ogni 25 bambini su mille vengono infatti affetti da infezioni respiratorie.
Le parole di Bassetti
A proposito di questo nuovo corso influenzale, Bassetti ha dichiarato ciò: “È un virus molto furbo, muta come il Covid, e le nuove varianti riescono a evadere sia l’immunità naturale sia quella indotta dai vaccini precedenti. Rischiamo 18-20 milioni di casi: un italiano su tre“.
L’infettivologo ha poi aggiunto: “I dati inglesi parlano già di un mezzo disastro: pur essendo una popolazione molto vaccinata, l’influenza è arrivata prima del previsto. Lo stesso sta accadendo un po’ ovunque e ormai anche in Italia“. Concludendo poi: “Un italiano su cinque si vaccina, tra gli anziani solo uno su due, contro l’obiettivo Oms del 75%“.